Il Paese che Vogliamo
Cia-Agricoltori italiani ha avviato una fase di riflessione e di lavoro per la definizione sulle aree rurali italiane e di un progetto di manutenzione infrastrutturale e di sviluppo del territorio nazionale al cui interno l'agricoltura, in sinergia con le altre risorse socio-economiche dei territori, dovrà svolgere un ruolo da protagonista. Un percorso intitolato “Il Paese che vogliamo” che si sviluppa in varie iniziative territoriali in un format che prevede tavoli tematici e successivi momenti di discussione, dove fondamentale e strategico diventa il coinvolgimento di tutti i soggetti, le Istituzioni e le forze socio-economiche presenti sui vari territori.
Tale progetto, è ispirato da 5 tipologie di azioni e priorità:
- Interventi di manutenzione infrastrutturale da concretizzarsi su due fronti paralleli: l’immediata messa in sicurezza dei territori e un’attenta programmazione per il futuro, in particolare nelle aree interne e rurali.
- Politiche orientate al governo del territorio: dalla prevenzione dei disastri ambientali al mantenimento della biodiversità; dalle politiche di gestione del suolo alle azioni per la riduzione del gap infrastrutturale (in particolare nelle aree interne del Paese), fino alla valorizzazione del patrimonio forestale nazionale in tutte le sue dimensioni e potenzialità.
- Azioni per favorire e sviluppare politiche di filiera a forte vocazione territoriale. È necessario allargare le relazioni “classiche” di sistema, che fino ad oggi hanno regolato il funzionamento delle filiere agroalimentari, ad ambiti ancora poco esplorati (artigianato, commercio, logistica, turismo, consumatori, enti locali) per dare origine a vere e proprie “reti d’impresa territoriali” e, al loro interno, favorire processi d’innovazione sostenibile, anche sociale.
- Nuovi e più incisivi sistemi di gestione della fauna selvatica, i cui danni hanno assunto una dimensione insostenibile anche in termini sicurezza nazionale, per avviare il processo di revisione del quadro normativo nazionale (legge n.157/92).
- Un rinnovato protagonismo delle Istituzioni e degli Enti locali sul fronte delle politiche europee. L’approssimarsi della nuova Politica agricola comune e della prossima programmazione europea dei Fondi Strutturali apre a una serie di opportunità socio-economiche che, se ben gestite durante la fase preparatoria, possono concorrere al rilancio delle comunità locali, in particolare quelle ubicate nelle aree interne del Paese.
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